Lo sappiamo, la sostenibilità va di pari passo con l’economia circolare. E quest’ultima, come qualsiasi modello economico, deve basarsi su un quadro teorico codificato e su principi applicativi fruibili.
Oggi parto proprio da qui: consumatori, aziende, enti governativi… hanno una chiara percezione delle regole da applicare su base giornaliera per orientare la loro vita alla sostenibilità?
Sospetto di NO. E lo sospettano anche i ricercatori dell’Università di Utrecht Denise Reike e Walter Vermeulen. I due studiosi, nel loro paper “Circular Economy 3.0 - Solving confusion around new conceptions of circularity by synthesising and re-organising the 3R's concept into a 10R hierarchy”, hanno realizzato un decalogo di linee guida per tradurre in termini pratici i concetti talvolta fumosi della sostenibilità. Non esito a dire che a mio parere questo loro articolo passerà alla storia come pietra miliare dell’economia circolare.
10 mosse. Un partita a scacchi la cui posta in palio ha un valore inestimabile: la nostra stessa sopravvienza.
Ho provato a rendere il paper facilmente fruibile nelle poche righe qui di seguito… enjoy!
Immagina un mondo in cui nulla è sprecato. Tutto è ottimizzato per durare. In base alla progettazione, la tua giacca invernale è realizzata con bottiglie d'acqua in plastica riciclata anziché in poliestere di nuova produzione. In realtà non la comprerai, la affitterai o la prenderai di seconda mano. Se si strappa o si rovina, sarà più facile e meno costoso ripararla rispetto all'acquisto di un nuovo capo. E una volta che quel cappotto non potrà più essere indossato, diventerà materia prima per qualcos'altro: un cuscino, una sedia o la cuccia del tuo gatto. Questa è l'ambizione di un'economia circolare. Ma quanto siamo vicini a tutto ciò?
In un'economia circolare, utilizziamo meno risorse possibili e poi le manteniamo in uso ancora e ancora, ritardando o impedendo del tutto l'estrazione di nuove materie prime.
In questo momento, purtroppo, siamo ben lontani dall'essere circolari: meno del 9% dell'economia mondiale lo è. Il modello economico attuale è aperto, lineare, e basato sul principio “take-make-dispose”. Ad esempio, per produrre una bottiglia di plastica, usiamo tre volte la quantità di acqua utilizzata per riempirla e abbastanza olio per riempirne un quarto. Quella bottiglia percorre quindi fino a 15.000 km per arrivare fra le tue mani. Inoltre, se dovessi aprirne una proprio ora, essa raggiungerebbe probabilmente la fine della sua vita utile entro la fine della lettura questo articolo.
Ebbene, quasi il 70% dei materiali estratti dalla Terra per produrre le cose che acquistiamo o utilizziamo divengono rifiuti in meno di un anno. Proprio come quella bottiglia d’acqua. Il risultato: anno dopo anno vengono utilizzate sempre più materie prime vergini. L'impatto climatico di questo modello di consumo è apocalittico, con un previsto aumento della temperatura media mondiale di 3-6 gradi entro una manciata di anni. L’Economia Circolare è una questione di sopravvivenza!
LA GERARCHIA DELLE 10R
Esiste un quadro concettuale dell’economia circolare. O meglio, una gerarchia di principi applicativi che è necessario implementare per raggiungere la circolarità.
Questo modello è stato codificato dai ricercatori di Utrecht Denise Reike e Walter Vermeulen: si chiama gerarchia delle 10R; è una sofisticazione del più noto modello delle 3R (Reduce, Reuse, Recycle) e classifica diversi approcci eco-compatibili in base al loro potenziale di conservazione del valore circolare, come rifiutarsi di acquistare una borsa della spesa di plastica (R0 = Rifiutare) o trasformare una maglietta scartata in un panno per la pulizia (R6 = Riprodurre). “Le 10R forniscono un orientamento per applicare i principi di circolarità nella vita di tutti i giorni. Può guidare i consumatori nelle loro scelte e aiutare le aziende su come acquistare, progettare e produrre prodotti", afferma la coautrice del paper, Denise Reike.
Come detto, si tratta di un modello gerarchico: la prima R, (R0 = Refuse) rappresenta generalmente una strategia migliore per preservare nuove materie prime o prevenire gli sprechi rispetto alla seconda R, e così via. Man mano che l’indice della R aumenta, l’azione corrispondente è meno efficace ai fini della circolarità: R9 = Recover (ossia l’incenerimento di materiali per ricavarne energia) è la strategia di circolarità meno raccomandabile.
Inoltre, le R sono clusterizzate in 3 macro-famiglie, che rappresentano anche le strategie a cui aziende e consumatori dovrebbero ispirarsi per adeguare le loro abitudini giornaliere.
· PROGETTAZIONE, PRODUZIONE E UTILIZZO “SMART”
R0 = REFUSE. Significa non utilizzare quei prodotti che sono ridondanti. Perché, ogni volta che si fa la spesa, acquistare una nuova busta, sebbene realizzata con materiali compostabili, quando a casa ne abbiamo decine identiche e ugualmente utilizzabili?
R1 = RETHINK. Significa assicurarsi che i prodotti siano utilizzati al massimo della loro funzionalità, finchè divengono inservibili rispetto allo scopo per cui sono stati realizzati. Ad esempio, utilizzare il Car Pooling per andare a lavoro fa si che l’utilizzo di un automobile venga ottimizzato al suo massimo.
R2 = REDUCE. Significa ottimizzare l’efficienza nella realizzazione di un bene, utilizzando meno risorse vergini possibili e meno materiali. Ad esempio, minimizzando la quantità di sfridi di produzione.
· CONSUMO RESPONSABILE DI UN PRODOTTO E DELLE SUE COMPONENTI
R3 = REUSE. Significa fare si che un nuovo consumatore utilizzi un prodotto ancora funzionale scartato dal consumatore precedente, ossia implementare logiche di second hand.
R4 = REPAIR. Preferire la riparazione di prodotti danneggiati che hanno perso la loro funzionalità rispetto alla produzione ex novo.
R5 = REFURBISH. Significa rinnovare e aggiornare un prodotto alle più recenti specifiche. E’ un principio che ben si declina al mondo dell’elettronica e software.
R6 = REMANUFACTURE. Significa utilizzare componenti di un prodotto scartato in un nuovo bene, che ha lo stesso utilizzo o uno similare.
R7 = REPURPOSE. Utilizzare parti di un prodotto scartato in un nuovo bene, che ha un utilizzo differente.
· RI-APPLICAZIONE DEI MATERIALI
R8 = RECYCLE. Processare un materiale per rigenerarlo, con un maggior o minore grado di qualità. Le bottiglie in PET si prestano particolarmente bene a questo principio.
R9 = RECOVER. Consiste nell’incenerimento di materiali per ricavarne energia.
CONCLUSIONI
Ciò che questo framework 10R rende chiaro è che il passaggio dal modello lineare a quello circolare è legato tanto alle scelte dei consumatori quanto a quelle delle aziende produttrici di beni e servizi e degli enti governativi. In buona sostanza, la circolarità è una forma mentis. Siamo sufficientemente pronti, educati, motivati per accogliere questo cambiamento?
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